Dilexi te: il magistero orizzontale di Leone XIV

C’era curiosità, ma anche apprensione. Soprattutto da parte di quella fetta di popolo di Dio che era stata disorientata da alcuni passaggi del ministero di Francesco.

Più che di aspettative, si può dunque parlare di vera e propria suspense. E non poteva essere altrimenti documento concepito sotto il precedente pontificato e terminato sotto quello attuale.

E ora possiamo dirlo: tanto tuonò, che non piovve. Perché Leone, che si sta dimostrando Vicario di Cristo sobrio e meditativo, ha messo mano alla bozza dell’Esortazione Apostolica Dilexi te con delicatezza ed equilibrio.

Chi è abituato ai testi del magistero bairense si accorge subito della differenza. Che si fa meno marcata nel finale, ma è invece decisamente evidente nelle battute iniziali del documento.

Leone, infatti, nella parte conclusiva lascia ampio margine a molti degli stilemi del pontificato bergogliano. Ricorrono infatti temi quali le strutture d’ingiustizia verso i poveri, la speculazione finanziaria, la critica all’attuale modello distributivo delle risorse, il degrado ambientale.

Il pontefice regnante ha verosimilmente ritenuto che non vi fosse bisogno di aggiunte al precedente magistero. Magistero il cui principale merito è stato individuare tutte le attuali problematiche sociali ed enumerarle con chiarezza.

Dove invece si nota la mano di Leone è nella parte iniziale dell’Esortazione Apostolica. La quale offre una non indifferente quantità di riferimenti alla tradizione della Chiesa.

È presente Agostino, ovviamente, ma non solo. Ci sono anche San Camillo de Lellis, San Giovanni di Dio, San Giovanni Crisostomo, Sant’Ambrogio, San Basilio Magno, Santa Luisa de Marillac.

E poi ancora citazioni dal Levitico, dalla Lettera di Giacomo, dalla costituzione Lumen gentium del Concilio Vaticano II, oltre che naturalmente dal Vangelo. Un mosaico composito che ha la funzione di mostrare come l’attenzione agli ultimi, si dipani in tutta la storia della Chiesa.

Un quadro che appare altresì alternativo persino da quelli offerti da Benedetto XVI. Il quale si orientava verso qualche riferimento in meno, sviscerando però più in profondità le questioni.

Leone sceglie invece una strada differente. Si potrebbe infatti dire che la sua si configura come un documento orizzontale, rispetto a quelli verticali di Benedetto.

Una strada che, si badi bene, risulta però ugualmente valida. L’effetto è infatti quello di una eufonia di voci che, da diversi momenti della storia della Chiesa, trattano insieme l’opzione preferenziale per i poveri.

Papa Leone, dunque, con la Dilexi te inserisce il magistero del predecessore in un contesto meno eterodosso, più strutturato. Adottando la linea della continuità non solo con Francesco, ma con tutta la tradizione ecclesiologica nel suo complesso.

Veritatis Media
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.