Non ha voluto attendere tanto, Pepe Mujica. Troppo forte, evidentemente, la nostalgia di papa Francesco per non raggiungerlo presto.
D’altronde appare evidente come tra i due ci fosse una sintonia dei cuori malgrado la distonia delle convinzioni. Questione di feeling, avrebbe detto qualcuno.
Ma chi era, in definitiva, Pepe Mujica? E come lo si può raccontare senza scadere nella retorica, senza riempire il racconto di luoghi comuni?
Non è facile, certamente. Perché la sua scelta di quotidiana frugalità, di semplicità della vita, è stata elogiata trasversalmente, salvo poi trovare ben pochi disposti ad esserne epigoni.
E allora viene il sospetto che fosse tutta propaganda. Che il battage che ha accompagnato la descrizione minuziosa della vita del presidente Tupamaro fosse una storia come le altre.
Ai media, soprattutto quelli occidentali che sbavano per storie di questo tipo, non è parso vero di poter raccontare uomo politico alla mano. La prospettiva, però, era quella della curiosità, e non dell’emulazione.
In altri termini, Mujica è stato guardato come si guarda un animale esotico allo zoo. Un’anomalia del sistema, buona per un servizio giornalistico, ma guai a chiedere ai propri uomini di Stato, che spesso i media li controllano in modi diretti o indiretti, di privarsi dei medesimi privilegi.
Un peccato. Perché rifiutare di vivere nel palazzo presidenziale, donare il proprio (immaginiamo discretamente lauto) stipendio ai bisognosi e vivere in maniera sobria è un grande esempio di sobrietà, specie nell’attuale società dello spettacolo.
Poi certo, Mujica su certi temi si è invece appiattito sullo zeitgeist attuale. Basti pensare alla liberalizzazione dell’aborto, della marijuana o delle politiche a tinte arcobaleno.
Tutte cose che piacciono alla gente che piace, tutti argomenti che sono sull’agenda dei grandi del mondo. E che solo per questo dovrebbero destare più di una perplessità.
Quindi, alla fine dei conti, Mujica è stato una sorta di contraddizione in termini. Controcorrente come individuo ma perfettamente allineato come governante.
Farne un santo laico, dunque, appare perciò un filo esagerato. Trovare del buono e metterlo in evidenza, però, è un dovere morale.