La vera fenomenologia di Mike Bongiorno

Che Umberto Eco abbia sempre avuto un approccio snobistico verso ciò che aveva natura popolare lo dimostra, più che la lettura di Apocalittici e integrati, la diatriba dei primi anni Sessanta con il giornalista sportivo Gianni Brera, “reo” di dover scrivere cronache a ritmi forsennati per tenere i ritmi della notiziabilità. A poco servono frasi finto-paradossali come quella su Engels e Corto Maltese, perché appare chiaro che l’accademico piemontese guardasse all’intrattenimento di massa come si guarda un pesce in una boccia.

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