Be like Mike

La lingua inglese, forse per la sua grammatica semplice e la sua versatilità semantica, nella stesura degli slogan è facilitata. “Be like Mike”, ad esempio, era pubblicità del 1984 con Michael Jordan, e contribuì alla costruzione del mito di His Airness.

Vedendo la miniserie targata RAI Fiction a Mike Bongiorno, è riaffiorato alla mente il ricordo di questa frase sintetica ed incisiva, ancorché decontestualizzata. Chi, in fondo, dopo averla vista non vorrebbe essere come Mike?

L’opera di Giuseppe Bonito, in questo senso, approfondisce infatti la figura del popolare conduttore non solo da un punto di vista professionale, ma anche e soprattutto umano. Premi e riflettori qui restano sullo sfondo, lasciando il posto alla cosiddetta solitudine dei numeri primi.

Anzi, del numero 1, perché la televisione italiana da Mike Bongiorno è stata plasmata sin dalle origini. E ciò è vero al punto che non esagera chi sostiene che ad unire davvero la Penisola sia stata la tv, e che dunque al curioso italo-americano spetti la non usurpata definizione di “padre della patria”.

Ma nella narrazione di Mike il lato privato del protagonista prevale in maniera abbastanza marcata su quello pubblico. A partire da un impianto sentimentale tipico delle fiction RAI, infatti, l’ottica si focalizza sulla difficoltà di conciliare i due ambiti, specie in un’Italia che nel Secondo Dopoguerra iniziava ad assaggiare concretamente il pernicioso nettare del divismo già esploso altrove.

La miniserie, in questo senso, offre una prospettiva unica, perché si premura di ricordare che dietro ogni figura che abbia acquisito notorietà c’è sempre una persona in carne ed ossa. Una persona vera, che talvolta ha bisogno di rifugiarsi in luoghi lontani dagli occhi indiscreti, anche quando ricolmi d’affetto, della comunità.

E ciononostante, Mike è allo stesso tempo attenta anche nel sottrarsi a facili tentazioni agiografiche. Il protagonista è anzi un uomo di cui vengono messi in luce tanto i pregi quanto i difetti, e sia i primi che i secondi incidono sulla sua visione d’insieme del protagonista.

Mike Bongiorno risulta quindi sostanzialmente un personaggio che prova a collegare i suoi talenti personali e le sue inclinazioni con la necessità di rappresentare sempre un esempio positivo per la sua comunità di riferimento. Ecco perché provare ad essere Mike è una sfida affascinante.